venerdì 20 marzo 2009

Dio è morto, Karl Marx è morto e il mio medico mente

Alla fine di tutti quei discorsi, sono andato dal medico.

Dottore: Muovi la testa così…
(muovo la testa)
D: Guarda in su, ora in giù. Ti gira la testa?
Io: Un po’
ha fatto “mmm…”
(no, non è vero!)
sì sì, ha fatto mmm…, con un tono di voce molto preoccupato
(no, non è vero!!!)
Io: Dottore, ha detto qualcosa?
D: No.

Ecco, la visita inizia così. Anzi, prima della visita c’è stata la sala d’attesa, un posto sempre troppo caldo in cui proliferano virus, germi, batteri (mi aspetto di ammalarmi nel giro di 5 giorni), pieno di riviste vecchie (ehi, c’è anche Panorama! Ma non è il numero dove si parla di Jorg - mi scusi ancora, Signora Haider). Poi una veloce visita.

Dopo avermi manipolato la testa (con molta cautela - con troppa cautela), il dottore si siede, mi osserva un secondo.

D: Per piacere, prima compilami il modulo sulla privacy, che non l’abbiamo mai fatto.
Ecco, ce lo fa fare adesso perché non sa se avremo altre occasioni in futuro!

Io:
D:
Io: Allora, dottore?
Sta tergiversando! Sta cercando le parole più adatte!
(Smettila!)
D: Cervicale.
Cervicale?
(Cervicale?)
Io: Cervicale?!?
Sta mentendo!!!
Io: Dottore, ma io non ho mai sofferto di cervicale!
D: Non hai nemmeno mai avuto 35 anni. Prendi queste gocce per 3 giorni, 3 volte al giorno. Se non passa, torna qua. E nel frattempo, fai tutti gli esami del sangue.

Mi alzo lento, appoggiandomi alla sedia, come si muovono i vecchi; la testa gira, piano piano.
Dovrei essere sollevato (cervicale, quanti milioni di persone al mondo convivono con la cervicale!), invece c’è qualcosa che non va, una strana sensazione, una certezza subdola che si insinua dentro di me
Sta mentendo! Sta mentendo!!!
cerco di scacciarla, non le do retta, ringrazio il dottore, esco dall’ambulatorio e, proprio quando sto per richiudere la porta, lo vedo scuotere la testa, e sussurrare:

D: Povero ragazzo, dovrei avvisare la famiglia…

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