giovedì 23 dicembre 2010

L'ombrello del morto

Quando un anno fa mi sono trasferito nella nuova casa, sono entrato in possesso di alcuni oggetti appartenuti al defunto genitore della padrona di casa, tra cui:
  • un'interminabile distesa di viti e chiodi (di tutte le dimensioni, tranne quelle che possono essere realmente utili),
  • una vastissima collezione di siringhe (si vede che la padrone di casa ne aveva fatto scorta nella stagione degli sconti e il padre era passato a miglior vita prima di finire le scorte),
  • un ombrello.
Stamattina a Modena diluviava e non avevo alcuna voglia di prendere la moto, ragion per cui ho fatto una passeggiata fino all'ufficio sfruttando quello che, con molto tatto, sono solito chiamare l'ombrello del morto.

In pausa pranzo mi stavo dirigendo alla fermata dell'autobus e nel contempo telefonavo ad una carissima amica per scambiare due chiacchiere e gli auguri natalizi.
Siccome prendo saltuariamente i mezzi pubblici, faccio fatica a ricordarmi che, già da una dozzina d'anni, la linea 16 che arriva a casa di mia nonna è stata sostituita dalla linea 8: ho quindi dovuto rincorrere l'autobus e sono riuscito a prenderlo solo dopo aver preso a pugni le porte ormai chiuse.
Non contento, sono riuscito anche a mancare la fermata giusta e mi sono lanciato attraverso l'autobus per scendere al volo a quella successiva... giusto in tempo per accorgermi di aver dimenticato l'ombrello del morto sull'autobus.

Dopo pranzo, dopo esser stato preso per il culo da MarshMellow per la mia distrazione, vado alla fermata per tornare al lavoro e scopro che l'ATCM ha cambiato gli orari: i tempi di attesa tra una corsa e l'altra non sono più di 10 minuti ma di 20 e io - logicamente - ho appena perso l'autobus.
Attendo.
Sotto la pioggia.
Senza ombrello.
Finalmente arriva l'8, salgo e...
sul sedile...
ad aspettarmi...
l'ombrello del morto.

lunedì 20 dicembre 2010

Solidarietà

Gente rimasta bloccata in autostrada per 18 ore, senza alcuna assistenza.
Modena bloccata dalla neve.
File chilometriche ed automobilisti inferociti.

E allora ripenso a quando avevo accompagnato i Nani in montagna e il viaggio di ritorno era iniziato alle 13.00 a Pejo e si era concluso alle 4.00 a Modena. E no, nessuno mi aveva dato del tè caldo e nessuno mi aveva dato informazioni e nessuno mi aveva dato una coperta.

Ripenso a quando abitavo a Formigine ed ero uscito dall'ufficio alle 19 ed ero arrivato a casa (10 km) a mezzanotte (e mi era anche andata bene, che c'era gente che si era fermata a dormire al GrandEmilia).

Ripenso a quando abitavo a Crevalcore e mentre venivo al lavoro non riuscivo a capire il perché di tutte quelle automobili nei fossi e quando avevo toccato il freno avevo capito immediatamente e mi ero spiaccicato contro un Ducato.

Ripenso a quando restavo ore in tangenziale perché un idiota di camionista non aveva le catene montate e si intraversava sul cavalcavia bloccando il traffico.

Ripenso a quando mi toccava andare a passo d'uomo perché qualche fenomeno davanti a me non aveva le gomme termiche e non riusciva a superare i 3 km/ora senza rischiare di girarsi.

E ora che sono tornato ad abitare a Modena ripenso a tutte queste cose, mentre me ne torno a casa a piedi - dieci minuti scarsi di passeggiata, mentre sorpasso automobilisti chiusi nelle loro macchine, avviliti, incarogniti, intristiti, disperiti e solo una cosa vorrei dir loro:

BUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!

Con solidarietà, però.

martedì 7 dicembre 2010

Questo lavoro mi ucciderà... ancora.

Nilde: Baroz, questo fax devo scannerizzarlo? Ci interessa?



Fax da DHURA

Alla cortese attenzione della Direzione Aziendale.

Dicembre 2010.

Oggetto: il probabile crollo delle monete a corso legale.

Secondo i più attenti e liberi analisti finanziari, suffragati da una recente e chiara ammissione del presidente della Federal Reserve, tutte le attuali monete a corso legale, compresi dollari, yen e yuan, rischiano di crollare a causa di una immensa massa circolante, il cui valore nominale è ormai superiore a 50 volte il PIL mondiale. Del resto, tutte le monete a corso legale sono ormai prive di valore reale (se non fosse così non ci sarebbe alcun bisogno del corso legale).
Gli effetti del crollo sono immaginabili, sia per i soggetti pubblici sia per quelli privati.
Le uniche alternative alle monete a corso legale, soprattutto a livello internazionale, sembrano essere il baratto ed anche l'oro ed altri metalli preziosi usati come mezzi di pagamento. Si sta pensando anche ad una moneta mondiale ma sarebbe anch'essa a corso legale e quindi non risolverebbe il problema.
Dieci anni fa, in previsione di quanto sta accadendo, è stata istituita una nuova moneta per l'economia reale fondata sul lavoro con un limite di emissione da assegnare in parti uguali a tutti gli abitanti del pianeta con almeno 16 anni d'età. Sembrava una pazzia ed invece è forse l'unica soluzione per riportare la moneta alla sua funzione originaria.
In Italia, l'iniziativa è stata avversata per anni ma alla metà del 2009 è stata ritenuta del tutto legittima. Ogni notizia contraria è effetto di ignoranza o disinformazione.
La moneta del lavoro può essere assegnata solo a persone fisiche ma tutte le impresa possono entrarne in possesso chiedendola in pagamento.
Tutte le informazioni sulla moneta del lavoro, sulla sua legittimità e sulla sua utilità, sono pubblicate su www.dhana.org e su www.unigov.org.
La natura e le modalità di adozione e d'uso di questa moneta devono necessariamente essere attentamente studiate e comprese. Ogni precisazione è indicata nei documenti e nei comunicati dei siti suddetti.
Il tasso di cambio con le altre valute è stato sospeso (comunicato del 19/7/2010) per la loro ormai totale inattendibilità. Resta fisso il tasso di cambio di 1 Dhana = 1 grammo di platino (999/1000) = 1 ora di lavoro normale.
Per aderire alla moneta del lavoro vedere "Adesione" dal menu di www.dhana.org.
Questo testo è pubblicato in data 2 dicembre 2010 nei comunicati di www.dhana.org e www.unigov.org.
Buon lavoro.

(Dhura is the Authority for Issue of Dhana Currency and for Control of Dhana Monetary System)

venerdì 3 dicembre 2010

Questo lavoro mi ucciderà...

Avevo già parlato qui della mia collega Nilde.
Ne avrei tante da dire, su di lei, ma ho sempre evitato perché sono una persona di cuore che non ama scherzare sulle disabilità.
Uhm...
no, in realtà non mi faccio alcuno scrupolo a scherzare sugli handicap, quindi posso raccontare questa.

La Nilde riceve la posta elettronica aziendale (quella che inizia per info@, per intenderci) e la smista alle persone interessate.
Questa mattina:

Nilde: Baroz, a questa e-mail dovevamo rispondere? A chi la devo girare?



Ecco, capite con chi ho a che fare tutti i giorni?