giovedì 25 marzo 2010

Missing

Che sia il centro commerciale, la Fiera, lo stadio, l'aeroporto, l'ospedale, poco cambia. Ovunque vi sia un parcheggio di inusitate dimensioni, la domanda è sempre quella: "Dove #@£$# ho messo l'auto?"

Lui: Dove #@£$# ho messo l'auto?
Lei: Non ti ricordi?
Lui: Massì, più o meno... era da queste parti.
Lei: Sei sicuro?
Lui: Che domande...
Lei: Ma sei sicuro?
Lui: No!

Per ovviare a queste situazioni, i progettisti del centro commerciale, della Fiera, dello stadio, dell'aeroporto, dell'ospedale, insomma, coloro che hanno pensato, progettato, realizzato quel parcheggio di inusitate dimensioni che ha fagocitato la vostra automobile con ogni annesso e connesso, costoro, dicevo, hanno pensato anche a come facilitare il compito del ritrovo del veicolo.

Lei: Ehi, ci sono i cartelli!
Lui: Che cartelli?
Lei: Questi, vedi? Settore, fila...
Lui:: Ah, già.

Piccola avvertenza. I cartelli vanno letti non appena parcheggiata l'auto e PRIMA di entrare al centro commerciale, Fiera ecc., non all'uscita, altrimenti non hanno utilità alcuna.

Lei: Ecco, vedi? Coi cartelli è facile trovare l'auto.
Lui:: Sì, hai ragione.
Lei: Bene, dov'è l'auto?
Lui: Non ne ho la più pallida idea.
Lei: Ma non avevi letto il cartello???
Lui: No. E tu?
Lei: Pensavo l'avessi fatto tu!

I cartelli (ad esempio, Settore Giallo, Corsia A, Fila 4) sono solitamente all'inizio e alla fine della corsia dove avete parcheggiato l'auto.

Lui: Insomma, non hai nemmeno letto il cartello!
Lei: E perché avrei dovuto leggerlo io???
Lui: Ecco! Io guido, io parcheggio, e tu non leggi nemmeno il cartello!
Lei: E poi, da dove abbiamo parcheggiato non si vedevano!
Lui: Eh, certo...
Lei: Non era segnalati!

Ecco la soluzione! Un cartello che segnali la presenza del cartello con le indicazioni di parcheggio.
E se non fosse sufficiente?
Un cartello luminoso, lampeggiante.
Un dirigibile con una grande freccia luminosa e la scritta: LEGGETE IL CARTELLO!
Anzi no, ancora meglio: dipendenti del centro commerciale, Fiera ecc. dovrebbero stazionare, a tre metri l'uno dall'altro, all'interno del parcheggio, per far notare ad ogni automobilista:
"Mi scusi, gentile cliente, ha notato quel cartello che segnala il cartello segnaletico con le indicazioni del parcheggio? Gentile cliente, mi scusi, per leggere il cartello giusto deve però percorrere la corsia, non tagliare in diagonale il parcheggio perché... Mi scusi, gentile cliente, sa che faccio? La seguo all'interno del centro commerciale, Fiera, ecc., per poi riportarla alla sua autovettura al termine della giornata".
Questo sarebbe sensato...
Comunque, così non è.
Uscite dal centro commerciale, Fiera, ecc. e la domanda è sempre:

Lui: Dove #@£$# ho messo l'auto?
Lei: E ora come facciamo?
Lui: Non preoccuparti, userò il telecomando delle chiavi: la macchina cui lampeggeranno le frecce sarà la nostra.

Iniziate a girare per il parcheggio, con il braccio alzato, schiacciando furiosamente il pulsante del telecomando, quando vedete lampeggiare delle frecce. Correte verso l'automobile e vi accorgete che non è la vostra.
A pochi metri da voi lampeggia un'altra auto: volate da lei, ma anche quello NON è la vostra auto.
Vedete lampeggiare ovunque: correte da una parte all'altra del parcheggio, ma nessuna di queste è la vostra auto.
A questo punto sollevate lo sguardo e, tra le auto, vi accorgete di centinaia di braccia dritte come antenne, in ogni mano un telecomando, centinaia di uomini o donne come voi, alla spasmodica ricerca della propria vettura.

Comunque ho visto un sacco di persone che si sono adattate. Nigeriani, ghanesi, ivoriani.
Tutte quelle persone che stazionavano nei parcheggi, facevano finta di trovarvi il posto e volevano in cambio qualche euro.
"Altrimenti ti rompo la macchina", diceva qualcuno.
Ora si sono adattati. Si sono fatti furbi.
Ho visto gente pagare fior di quattrini.
"Altrimenti ti sposto la macchina".

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