giovedì 22 ottobre 2009

Home Sweet Home, pt. 2 - L'ansia

Stamattina mi sono alzato alle 8, come tutte le mattine, e la Madre non c'era.
Era già partita con Culandra per andare a pulire (leggasi: disinfestare, derattizzare, disincrostare) la nuova casa.

Alle 11 mi manda un sms il mio futuro quasi co-inquilino: Hahaha... Sono passato in casa con mia mamma... C'era tua madre: "Me a sper che tra tri mes al torna a cà" (io spero che tra tre mesi ritorni a casa)

Alle 14, con la scusa di provare le nuove chiavi, decido di andare a vedere come vanno i lavori.
Con massima soddisfazione e felicità sul volto, la Madre mi annuncia che hanno (quasi) finito la camera da letto. Stop. Una stanza. Una. In sei ore.

Madre: "È successa una cosa... hai presente la lampada che c'era sul baule? Ci abbiamo preso contro con il manico della scopa elettrica e si è rotta"

Ecco. L'unica cosa della casa che piaceva tanto alla Nana.

Madre:
"Ah, giusto. Quasi dimenticavo. Hai presente lo specchio in camera? Quello sul comodino? Si è rotto."

Lo specchio. Sette anni di sfiga. Partiamo bene. Ci devo portare un esorcista, in questa casa!
Poi ci si mette anche la Culandra:

Culandra: "Posso venire a pulire anche quando vieni ad abitare qui?"
Io: "È meglio di no, se ogni volta che venite mi spaccate due o tre cose, è meglio che stiate a casa."

Ammucchiati nell'ingresso c'erano tre sacchi di dimensioni spropositate. Tutta roba da lavare. Comprese cose già lavate. Da rilavare, perché non si sa mai.
Sono scappato da casa, in preda alla disperazione, con una voce che mi inseguiva lungo le scale:

Madre: "Torniamo anche martedì, perché non abbiamo mica finito!"

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