venerdì 19 febbraio 2010

Il criceto difettoso

Avevamo un criceto difettoso.
Soffriva di orchite perenne: ogni due settimane gli si gonfiavano i... beh, le... sì insomma, gli... vabbé, avete capito.

Perché gli si gonfiassero di continuo, non ne ho idea, anche se ho una mia teoria: la criceta stronza continuava a mordere il criceto difettoso, quindi avevamo dovuto separarli. Dopodiché, la criceta iniziò a chiedergli l'assegno di mantenimento. Poi pretese la gabbia matrimoniale.
Il povero criceto difettoso fu quindi posizionato in una gabbia più piccola, posta di fianco alla gabbia matrimoniale. La criceta stronza, che oltre ad essere stronza era pure un po' zoccola, continuava ad esibirsi dietro le sbarre, ballando la lapdance, alzando il pelo quando accavallava le zampe, accennando uno strip-tease di quando in quando.
Il criceto difettoso assisteva a queste continue provocazioni, quindi forse non era proprio orchite, ma continua produzione di liquido seminale di cui il povero criceto non riusciva a liberarsi.

Comunque, c'era 'sto poveretto di criceto che, ogni due settimane, si metteva in piedi, ritto sulle zampe posteriori, si aggrappava con le manine (hanno le mani, i criceti!) alle sbarre della gabbia e stava lì, guardandoti disperato, con due palle enormi che gli impedivano di camminare, sdraiarsi, mettersi a quattro zampe.
Poi, dopo qualche giorno, ti alzavi una mattina e lo vedevi tranquillo, nella sua gabbia, che camminava su quattro zampe, con i testicoli tornati alle normali dimensioni (secondo me si masturbava la notte, quando nessuno lo guardava), per poi ricominciare daccapo due settimane dopo, con le palle gonfie e le manine attaccate alle sbarre e gli occhi imploranti.

Tutto questo per dire che, sì, avevo un criceto difettoso.

Ah no, c'era anche la conclusione.
Ecco, avevo questo criceto che mi faceva pena e volevo assolutamente capire che difetto avesse. Per poterlo aiutare, ovviamente.
Lo guardai attentamente, lo rivoltai, lo scrutai, lo studiai, lo analizzai, ma non ci trovai nulla che non funzionasse.
Poi, quando feci per rimontarlo e richiuderlo, mi accorsi che dovevo aver perso qualche pezzo, durante la vivisezione.


P.S.: Per gli animalisti rompipalle: la storia della vivisezione è falsa; quella del criceto con l'orchite è vera.

P.P.S.: Non lo vivisezionai perché morì mentre ero in farmacia a comprare bisturi, guanti in lattice e garze sterili. Non me la sentii di aprirgli la pancia, una volta morto: aveva i testicoli enormi e la pancia gonfia, non volevo correre il rischio di essere investito da un getto di liquido seminale.

P.P.P.S.: C'è anche una morale, in questa storia.
Se vi sentite difettosi e sentite che c'è qualcosa che non va in voi e non riuscite a capire cosa sia, come nel caso del mio criceto, ecco, la masturbazione è spesso una buona soluzione.

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